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ESCLUSIVA – Pincolini: “Parma, che organizzazione”

Il coordinatore delle Nazionali giovanili, ex preparatore di Parma e Milan: “I rossoneri soffrono storicamente questa partita”

Non vengo a San Siro, ormai sono per le partite dove non c’è tanta confusione. Per me è quasi come andare a teatro. Ne ho viste troppe di quelle partite, mi piace vedere il calcio non dal punto di vista del risultato. Meno è importante è la gara e più mi diverto“. Vincenzo Pincolini ha introdotto una nuova scuola nel mondo della preparazione atletica.

Ma non solo in Italia, ha portato il nome del Bel Paese in giro per il mondo e con la Nazionale e con il Milan, legando il suo nome a vittorie da sogno e serate da favola in prestigiosi palcoscenici.

La sua parentesi a Parma viene considerata con grande orgoglio, sia da lui che dai parmigiani, che spesso lo hanno preso come modello di vanto, capace di esportare idee nobili in un mondo che adesso lo vede protagonista nel mondo dei giovani. ForzaParma lo ha sentito in esclusiva.

Pincolini, a proposito di giovani, lei conosce bene Bastoni e Dimarco.
“Molto bene. Mi diverto a vedere giocare Bastoni o Dimarco. Ci credevo da tempo, vederli in Nazionale prima e poi in Serie A mi dà grande orgoglio.  Bastoni ha già fatto moltissimo, i giocatori giovani devono avere il tempo di sbagliare. Secondo me non è un giocatore che può fare tutto il campionato. Andrebbe gestito, ha bisogno di respirare e di crescere lentamente, non dimentichiamoci che è un ’99”.

Milan-Parma che partita sarà?
“Sarà una partita dove faccio fatica dirti come finirà. Il Milan gioca bene, ma lo abbiamo visto: non finisce mai le partite. Il Parma gioca poco ma ha grande rendimento. Le dico una cosa: penso che l’organizzazione difensiva del Parma sia la migliore che c’è in Serie A. Molte squadra forti prendono gol che il Parma non prenderebbe mai”. 

Dichiarazioni pesanti. Di chi è il merito?
“Di D’Aversa, e dei giocatori ovviamente. Mi stanno stupendo tutti. Ad esempio Gagliolo, Barillà e tutti quelli che ci mettono il cuore. In un’organizzazione difensiva tutti sono fondamentali e anche se i singoli non brillano per talento, se convinti ti danno l’anima. Merito di D’Aversa. Penso a Bruno Alves, qualcuno pensava fosse un po’ al capolinea, ma lo senti che è un leader. Il Parma ha una difesa fortissima a lavorare negli ultimi trenta metri”. 

Venti punti sono tanti?
“Venti punti sono tantissimi ma attenzione. Nel senso che ci sono dei valori in Serie A che devi stare attento a non sottovalutare. C’è tanto equilibrio. Il Parma può fare punti con tutti, ma potrebbe perderne contro tutti. Occhio a dare il Chievo, ad esempio, per spacciato. Ha attitudini alla salvezza incredibili. Non c’è ancora niente di scritto. Venti punti possono dire tanto ma anche niente”.

Cosa succede al Milan?
“Il Milan ha delle lacune che possono essere sfruttate a favore del Parma. Resta una grandissima squadra, ma D’Aversa sa che bisogna essere umili. E’ una squadra che prende dei gol con una facilità incredibile. Non ha tantissimo equilibrio per la qualità dei singoli che ha. Il Milan gioca bene ma ha due facce. Con la palla sa essere molto bello, ad esempio Suso ispira, la punta fa gol. Ma la difesa deve trovare ancora degli equilibri. Quando una squadra manca di equilibrio può perdere e vincere contro tutti gli avversari”. 

Gattuso e D’Aversa sono simili?
“Gattuso e D’Aversa sono giovani e stanno dimostrando di saperci fare. Gattuso ha avuto grande capacità di formare il gruppo, mentre D’Aversa, che ho seguito maggiormente, in settimana lavora molto. E’ profilo giusto, può migliorare ancora. Sa che una squadra che ha ambizioni di salvarsi lavora molto in settimana. Allenatore antico, che sa dosare molto i giovani: Edera, Dimarco, Bastoni. Li mette dentro quando sa di poterli mettere dentro”.

E Gervinho?
“Gervinho è la fotografia di questo campionato. Da solo mette in crisi tutte le difese. Si gestisce alla grande”.

E’ d’accordo con chi dice che il Parma è la sorpresa di questo campionato?
“Diciamo che sta diventando l’outsider del campionato e nelle griglie di partenza era insieme alle squadre che dovevano salvarsi”.

Il Milan?
“Se il Milan arriva quarto o quinto ha già vinto il suo scudetto”.

Cosa le resta dei Milan-Parma che ha vissuto?
“La punizione di Asprilla quando il Parma interruppe la striscia del Milan. Dopo quella punizione avevano creato un mostro a Parma: non aveva mai calciato prima e non le sapeva calciare: quella fu una casualità. Da lì in poi ha voluto calciarle tutte. Mi ricordo poi che Rossi con la mano buttò il pallone oltre la metà campo e Maldini andò in gol direttamente. L’esordio di Buffon fu il massimo: noi pensavamo che un portiere così ci avrebbe facilitato la partita e invece fece benissimo. Quando fui a Parma invece mi ricordo che ci divertimmo a mettere in difficoltà le grandi. Quando metti in difficoltà squadre come il Milan è veramente fantastico. Ma anche domenica sarà Davide contro Golia”.

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