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Senza Gervinho chi spacca le partite?

L’assenza dell’ivoriano è pesante. Senza di lui cinque volte, come i punti conquistati dal Parma che fatica quando manca la sua velocità

Senza Gervinho non è festa. Quasi mai. Per carità, qualche volta dalle sue assenze sono scaturite prove incoraggianti. Bene per un’ora contro l’Udinese, molto bene a Genova contro Piatek e compagni, ribaltati in mezz’ora dopo il vantaggio siglato dal polacco, meno bene contro il Chievo, partita nella quale l’assenza dell’ivoriano si è fatta particolarmente sentire.

Pochi spazi, avversari coperti e qualche contropiede a disposizione sbagliato da una squadra che aveva un disperato bisogno delle accelerazioni di Gervinho. Un giocatore che quando non c’è … si fa sentire. Eccome. Carisma, qualità della corsa e nella conduzione del pallone, in dieci partite ha segnato cinque gol, a servizio dei compagni sempre per cercare la giocata che sfrutti la superiorità numerica e che metta il Parma in condizione di poter fare male.

E’ successo contro il Cagliari, contro l’Empoli, con il Sassuolo e il Torino. Quattro gol per quattro vittorie, l’altro, il quinto centro, purtroppo non è servito a nulla. Al debutto da titolare contro la Juventus ha fatto subito centro ma il Parma ha perso 2-1 meritando qualcosa in più.

Quando Gervinho è rimasto ai box, Roberto D’Aversa ha sorriso solo una volta: contro il Genoa a Marassi. Un pari con l’Udinese, un quarto d’ora di passione con la Spal (giustificata la sua prima apparizione), la panchina cautelativa di Napoli (sconfitta per 3-0), l’infortunio con la Lazio e il successivo sbandamento contro l’Atalanta, a Bergamo, con Gervinho in campo per 90′.

Non era il solito, le pause dell’ivoriano in quell’occasione coincisero con le poche opportunità di fare male alla Dea. Il pareggio con il Frosinone al Tardini e il saluto anticipato nella sfida di San Siro contro il Milan, sono le eccezioni che confermano la regola secondo cui il Parma con Gervinho va più forte. Diventa imprevedibile e sa farti male. Quando non c’è a D’Aversa manca uno che spacchi le partite. E si è visto domenica contro il Chievo, quando senza Gervinho, D’Aversa non ha trovato un giocatore che potesse spaccare le partite.

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