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ESCLUSIVA – Gioia Giorgino: “Che derby, uno spettacolo”

L’eroe del Mapei Stadium: “Per i tifosi del Parma era la partita, dormii fino a cinque minuti prima della merenda”

Che gioia. Da quando sono arrivato a Parma i tifosi mi hanno sempre detto: ‘Quella per noi è la partita, vincete per la maglia’. In effetti l’ho capito dopo il significato, anzi, durante un derby che resterà per sempre nel mio cuore“. Chiedete ai tifosi chi è Davide Giorgino, cosa ha rappresentato per Parma. Chiedete di un ragazzo silenzioso, uno che nel rettangolo verde morde tutti, rincorre chiunque e ogni tanto fa anche gol. “Mi capita raramente – dice ridendo a ForzaParma.it -. Nei miei due anni e mezzo a Parma devo dire che ho scelto bene. La Reggiana e il Modena… Niente male“.

Giorgino, come sta?

“Bene, mi sto riprendendo ora da un infortunio. Sono fermo da due settimane, adesso però ho voglia di giocare e infatti sono pronto. Almeno credo”.

Che cosa le racconta Gilardino?

“Mah, niente di che. Con lui si lavora, c’è solo da imparare. E’ stata una lieta sorpresa perché è una persona veramente umile. Ha vinto tutto nella vita, persino la Coppa del Mondo. Da applausi la mentalità con cui si è calato nella nostra realtà, una realtà che non gli appartiene per niente. Fa l’allenatore in seconda, è entrato in punta di piedi in una società ambiziosa. Mi piace”. 

Ma è vero che si allena ancora come fosse un giocatore?

“Verissimo. Sta benissimo fisicamente. Si può dire che ancora pensa come un giocatore. Lo abbiamo preso subito in mezzo. Nella sua prima partita da allenatore – mister Prina era squalificato – abbiamo centrato la vittoria e ha dovuto offrire una cena alla squadra. Queste cose le fanno i calciatori per alzare la posta o aumentare la tensione in allenamento. Con lui ho un ottimo rapporto, sono orgoglioso di lavorare con un professionista che ha vinto tutto e da cui c’è solo da imparare. Ha fatto gol ovunque, a Parma lo conoscono bene”. 

A proposito di gol, quest’anno ha segnato?

“Sì, un gol da fuori area contro l’Ambrosiana. Stop, palla sul destro, tiro a giro e gol sotto all’incrocio. Un gol non proprio alla Giorgino“. 

Quali sono i gol alla Giorgino?

“Beh, quello che ho segnato nel derby di due anni fa”.

Oggi è l’anniversario. Sono passati due anni da quel 19/12. Cosa ricorda?

“Tantissima gioia. E dei tifosi splendidi in delirio. A casa loro. Il massimo”. 

Immagini di dover fare la radiocronaca del suo gol.

Nunzella, avanza sulla trequarti, mette al centro un pallone interessante per Calaiò che stacca di testa, la tocca il portiere arriva Giorginoooooooo. Gol di Giorginoooo, 1-0 Parma. Basta”. 

Non è stata un’azione casuale.

“Direi di no, è stata un’azione preparata in allenamento, durante la settimana. Il mitser sapeva come fargli male, allora ha cercato di spostare la squadra dalla loro parte debole. Cross di Nunzella, Manu (Calaiò ndc) la tocca forte, il portiere non la tiene e io da mezzala opposta sono piombato sul secondo palo, che gioia”.

Che cosa ricorda dopo?

“Di essere caduto dietro i cartelloni (ride ndc) mentre andavo a festeggiare con i tifosi. Impagabile vederli contenti davanti a 17.000 persone che non aspettavano altro che vincere. E invece abbiamo vinto noi, dopo 20 anni e hanno gioito i nostri 2.000 tifosi. Loro erano primi in classifica, noi venivamo da un periodo di appannamento. Ma è finita come un bel film. Un bellissimo film”. 

Ci racconta un aneddotto?

“Sì. Avevamo fatto risveglio muscolare al mattino a Collecchio, poi dopo il pranzo siamo andati a dormire. Io e Baraye abbiamo dormito fino a 5 minuti prima della merenda. Si dice che queste gare non ti facciano dormire. Ma vi assicuro che non è così. Indovinate chi ha fatto gol? Io e Yves: forse perché abbiamo riposato ed eravamo carichi”. 

In effetti. Ha qualche rammarico della sua avventura a Parma?

“No, assolutamente. Ok, non nego che mi sarebbe piaciuto fare parte del gruppo della B, ho fatto trenta partite l’anno prima, ho giocato la finale di Firenze da subentrato, ma la società ha fatto le sue valutazioni. Io rispetto le scelte, ho sempre fatto tutto per il Parma, non mi rimprovero nulla. Ho fatto il massimo. Mi sono lasciato in buoni rapporti con la società che ha ritenuto opportuno fare delle valutazioni. Ho fatto tutto nel rispetto del Parma e ho anche rispettato tutte le loro volontà, sono legato molto alla piazza, ai tifosi, alla proprietà. Settimanalmente sento Lucarelli, Calaiò, Baraye, Corapi. Si era creato un bell’ambiente. Ale (Lucarelli) mi ha invitato anche alla presentazione della sua biografia. Sono stato felice di vederlo”. 

Segue ancora il Parma?

“Certo, appena posso. Non sono mai andato allo Stadio Tardini dopo che ho lasciato Parma, ma appena riesco guardo le partite. Sono molto contento per quello che stanno facendo”. 

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