Vinta la sfida con il suo maestro Perinetti, l’allievo Faggiano si aggiudica un giocatore dal potenziale incredibile. Ex canterano del Barcellona, Pepin piace anche a D’Aversa
Pepin. Lo chiamano così, ma lui è José Dong Machìn Dicombo. E’ un giovane esuberante, pieno di talento e a caccia della consacrazione. Trapani, Brescia, Pescara e Roma, un passato nella Primavera dei giallorossi dove era considerato un giocatore di livello, in prospettiva un centrocampista da seguire. Nel 2004 Pepin era nella cantera del Barcellona da dove di solito si sfornano talenti da sgrezzare, da lavorare, da tenere d’occhio. Machìn è uno di questi probabilmente, maturato – non definitivamente – un po’ tardi. Per questo Faggiano ci ha voluto puntare forte, ha sfidato e vinto il suo maestro Giorgio Perinetti che ha fatto di tutto per portarlo al Genoa e lo ha consegnato a Roberto D’Aversa che resta in attesa del buon esito della trattativa già definita e in attesa dell’ufficialità.
Machìn è arrivato a Parma nel pomeriggio di ieri, ha avuto un primo contatto con quella che sarà la sua nuova realtà e spera di partire per Torino, dove domani ci sarà la sfida alla capolista del campionato. D’Aversa ha bisogno di un centrocampista, Machin lo è, sa essere all’occorrenza anche trequartista, dotato di buona tecnica e di grande visione di gioco. Il Parma si è assicurato potenzialemente un giocatore di talento, un jolly di centrocampo che può fare diversi ruoli. Può giocare anche da esterno in un tridente, dotato di buona corsa e grandi capacità atletiche, con D’Aversa può crescere anche dal punto di vista caratteriale, dato che è lì che il ragazzo ha mostrato qualche lacuna. La mancata crescita si deve attribuire proprio a questo. Pepin arriva con la possibilità di compiere il grande salto e buone possibilità di affermarsi e staccarsi di dosso quell’etichetta da promessa incompiuta.