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Gioco aereo e palle inattive, da risorsa a problema

Il punto di forza del Parma di D’Aversa si sta ora trasformando in un grosso deficit che è già costato diversi punti in classifica

La doppietta di Pavoletti, ormai da tempo uno dei più abili saltatori in Italia ma non solo, ha evidenziato una preoccupante inversione di tendenza in casa Parma, che ultimamente sta soffrendo più del previsto quello che veniva considerato non a torto uno dei suoi proverbiali punti di forza. Gioco aereo e, più nello specifico, le palle inattive come testimonia il disappunto mostrato da D’Aversa nel primo dei due gol incassati dal Cagliari. Il primo campanello d’allarme era suonato nell’ultima partita del girone d’andata al Tardini con la Roma, quando, complice anche l’assenza di Inglese, Cristante anticipò tutti sul primo palo e indirizzò la gara in favore dei giallorossi.

In molti sottovalutarono il problema osservando la notevole stazza fisica degli uomini di Di Francesco ma poche settimane più tardi sempre tra le mura amiche anche la Spal utilizzò la stessa arma con Valoti, inserimento dalle retrovie, e Petagna, su corner di Kurtic, per riequilibrare i conti prima del clamoroso ribaltone firmato da Fares. Alla lista si potrebbero aggiungere anche i gol di testa subìti da Okaka e Ronaldo, il palo colpito in circostanze analoghe da Khedira e ancora la rete di D’Ambrosio poi annullata per un tocco di braccio. Elementi sufficienti da non poter più credere ad un fatto episodico.

La cura maniacale nelle situazioni da palla inattiva è sempre stata una delle prerogative principali del Parma di D’Aversa che, soprattutto, nella prima parte dello scorso campionato di serie B ha costruito le sue fortune attraverso gli schemi su calcio da fermo e i blitz offensivi dei vari Gagliolo, Lucarelli e Di Cesare. Addirittura nelle prime nove giornate, quando ancora i meccanismi non erano ben oliati, i crociati fecero centro solo grazie ai piazzati studiati e riprovati in settimana.

Anche in questa stagione, pur essendo sensibilmente diminuito lo score in avanti, le straordinarie doti nel gioco aereo del pacchetto arretrato consentivano al Parma di poter difendere basso a ridosso della trequarti e lasciar sfogare gli avversari sulle corsie esterne. Rischiando il minimo sindacale nel cuore dell’area, tanto che tra gli attaccanti centrali solo Mandzukic, Piatek, Immobile su rigore, Cutrone e Quagliarella avevano trafitto i ducali nella prima parte del torneo.

Ora l’improvvisa ondata non più trascurabile, figlia forse di un eccessivo calo di concentrazione o di motivazioni inferiori rispetto alle ultime squadre incontrate più cattive e determinate nei momenti chiave. Alves e Bastoni si erano rivelati finora quasi insuperabili sulle palle alte, l’innesto dello stesso Kucka, a segno alla Sardegna Arena con un’incornata sotto la traversa, ha aggiunto centimetri in fase d’attacco e di difesa. Eppure qualcosa si è inceppato e nonostante il margine ancora rassicurante sulla zona retrocessione urge trovare rimedi al più presto.

 

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