A differenza della prima parte di campionato i crociati non possono più contare sul fattore sorpresa e devono variare qualcosa
Il primo ad imbrigliare il Parma, se si esclude la prova negativa di Napoli, fu Giampaolo che a metà dicembre con la sua Sampdoria dimostrò di aver studiato nel dettaglio pregi e difetti della truppa di D’Aversa. Ripartenze pressochè cancellate, un avvolgente giro palla, raddoppi e sovrapposizioni sulle fasce che, uniti ad una crescita costante nella ripresa, consentirono di dominare quella partita e ridimensionare la rivelazione del campionato.
Come sottolinea la Gazzetta di Parma, ora gli allenatori avversari stanno prendendo sempre più le misure al Parma che non può più contare sull’effetto sorpresa. La strategia è semplice: falli tattici a frenare in contropiede Gervinho e Biabiany e a ingabbiare Inglese e, nello stesso tempo, la capacità di insinuarsi con maggior frequenza nelle crepe della fase difensiva trovando, soprattutto nel gioco aereo, spazi importanti per colpire. Ecco perchè ora bisogna rimboccarsi le maniche e variare qualcosa in uno spartito diventato troppo prevedibile.