Probabilmente l’uruguaiano indosserà la maglia lasciata libera da Ciciretti. Play Station e Football, alla scoperta di Nicolas
La prima giornata da giocatore del Parma di Nicolas Schiappacasse è cominciata con il tour di Collecchio. La visita guidata delle strutture del centro sportivo si è consumata di buon mattino, quando ha avuto modo di visionare il quartier generale del Parma, sua prossima base operativa almeno per diciotto mesi. Si dice in Spagna che l’Atletico abbia già fissato un prezzo alto per chi voglia puntarci. Una clausola che testimonia la grande fiducia nei mezzi di El Chapa, diminuitivo di Schiappacasse. Un “apelido” di famiglia che porta anche il padre, di origini italiane. Il suo modo di giocare però è esclusivamente uruguaiano, con l’esterno sudamericano cresciuto sulle orme degli idoli Cavani e Suarez, mica gente di poco conto.
In onore di Luis indosserà la maglia numero dieci lasciata libera da Ciciretti per sfruttare la sua grande corsa. Dietro ci sarà scritto qualcosa come Nicolas S. o, sarebbe più affascinante se comparisse, El Chapa, soprannome che aveva già ai tempi dell’infanzia di Montevideo, sui campi sterrati. El Chapa ha sempre pensato solo al calcio, anche ai videogiochi. Amante di FIFA, si concede qualche match di Nba, altro sport che ama particolarmente. Il suo punto di riferimento qui è Machin, almeno nel primo giorno di Parma. Il pranzo assieme al resto dei compagni per familiarizzare con il nuovo gruppo ha preceduto il primo allenamento sotto gli occhi dei pochi curiosi arrivati a Collecchio per assistere alla prima sgambata dell’asso uruguaiano agli ordini di mister D’Aversa. Uno dei primi ad accoglierlo in quello che sarà il suo nuovo mondo.