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Faggiano, Giuntoli, Inglese: che intrecci con il Napoli

Dall’arrivo del dirigente salentino, Parma e Napoli hanno rafforzato il loro rapporto. Da Dezi e Insigne a Inglese e Sepe. E quel rapporto con Giuntoli…

Chissà se Daniele Faggiano e Cristiano Giuntoli a fine gara ceneranno insieme. Di sicuro c’è che durante l’aperitivo – che sarà servito direttamente al Tardini – si saluteranno. Parma e Napoli si giocano una bella fetta di stagione. Le ultime speranze, residue, di andare a prendere la Juventus, Ancelotti se le difende nel suo stadio, nell’impianto che lo fece allenatore. D’Aversa invece ha bisogno di punti per continuare il suo percorso verso la salvezza che si sta complicando inaspettatamente. All’esterno, ma non più di tanto, vivranno la partita a nervi tesi i due direttori sportivi, molto amici tra loro e protaginisti di numerosi operazioni.

Da quando Daniele Faggiano è sbarcato a Parma ha sempre considerato Napoli come un porto dove attraccare, ‘prelevare’ giocatori e ripartire. E’ successo così in Serie B e ha portato benissimo. Il Napoli è da sempre custode di talenti e Faggiano, che li sa vedere e considerare, attinge a piene mani dalle società ‘amiche’ in una logica che mira a consolidare il flirt con le più grandi per assicurarsi i maggiori talenti (di ogni età) anche solamente in prestito.

I primi acquisti in cadetteria sono stati Roberto Insigne e Jacopo Dezi, ragazzi fuori dal progetto tecnico di Sarri che hanno disputato il ritiro con il Napoli prima di lasciare l’azzurro e andare a combattere con i crociati, con i quali hanno trionfato. Daniele Faggiano ha avuto ragione e il mercato ha portato la conquista della Serie B. Per Dezi, arrivato in prestito dal Napoli e poi riscattato, è stato fatto un esborso importante: quasi 3 milioni di euro che hanno portato il miglior centrocampista della cadetteria (nel 2016/17) al Parma. Assieme al suo amico, il fratello d’arte che dopo un anno è passato al Benevento. Dezi è rimasto, prima fuori lista, poi dentro senza entusiasmare più di tanto.

La ‘partnership’ con il Napoli si è rinforzata in inverno,  con l’arrivo del promettente Anastasio e il botto del mercato invernale: Amato Ciciretti di proprietà del Napoli che gli ha fatto firmare un contratto di quattro anni e poi lo ha girato al Parma. In fuga dal Benevento, Ciciretti non ha lasciato il segno ma è stato, nonostante tutto, uno dei primi a raggiungere D’Aversa nel ritiro di Serie A. La seconda avventura di Ciciretti in maglia Parma è stata peggiore rispetto alla prima, e se questa non ha lasciato nulla, quella finita due mesi fa ancora meno.

Dopo Ciciretti, il percorso Napoli-Parma è stato intrapreso anche da Inglese, Sepe e Grassi, in uscita dal Napoli e capaci di dare al Parma quella forza in più per sentirsi al sicuro. Faggiano aveva chiesto anche Rog, vicinissimo in estate, poi volato al Siviglia, e Ounas. Ma non c’è stato verso di farli approdare in crociato. L’amicizia con Giuntoli è stata coltivata prima che il ds crociato approdasse a Parma. Luperto, giocatore che Faggiano aveva chiesto in Lega Pro, ne è la controprova, se volete.

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