Il centrocampista del Parma riprenderà il suo posto in cabina di regia contro l’Atalanta in cui è cresciuto e ha esordito in serie A
Non sarà una partita come le altre per Matteo Scozzarella che, al rientro dalla squalifica, ritroverà la maglia da titolare in cabina di regia proprio contro l’Atalanta, la squadra in cui è cresciuto e ha esordito in serie A. Tre presenze nella prima parte della stagione 2012-13 e, a riallacciare il filo interrotto quasi sei anni prima, anche il secondo debutto, stavolta, con la maglia del Parma nella partita d’andata all’Atleti Azzurri d’Italia. “E’ destino che l’Atalanta ricorra nella mia carriera -le sue parole rilasciate alla Gazzetta di Parma– in questo momento siamo tutti focalizzati sul finale di stagione: sappiamo che siamo vicini all’obiettivo e ognuno di noi freme per dare il suo contributo“.
EFFETTO SORPRESA. “All’inizio il nostro calcio ha pagato bene e sorpreso qualcuno poi ci siamo accorti che tanti hanno provato a prenderci le misure, a non farci ripartire. Ma siamo ben decisi, in questo finale, a non mollare niente neppure quando dovesse arrivare la matematica salvezza. Giocare in serie A è troppo bello per farlo senza dare il massimo“.
ATALANTA. “E’ una squadra che gioca un calcio più “internazionale” rispetto alle altre di serie A. Merita i complimenti perchè lavorano molto bene. Conosco quella realtà e Gasperini è il terminale perfetto per il lavoro che c’è dietro di lui. Qualche innesto importante ha completato l’opera. Però i loro principi in fondo sono simili a quelli del Parma“.
D’AVERSA. “Ci ha aiutato molto rimanendo sempre fedele ai concetti in cui crede e che ci ha trasmesso. Noi lo seguiamo e lui, avendo avuto il conforto dei risultati, insiste anche nei momenti più “drammatici”“.
I SEGRETI. “La continuità e la tenacia del mister hanno fatto crescere tanto e tutti e i risultati li vediamo. La società poi ha preso giocatori funzionali al gioco programmato“.
PUBBLICO ESIGENTE. “A volte sembra che l’ambiente non sia soddisfatto di quello che stiamo facendo. Ma allo stesso tempo non puoi togliere ai tifosi i ricordi del passato. Chi paga e va a vedere uno spettacolo può esprimere giudizi. Noi sappiamo che giocare a Parma piuttosto che in altre realtà è una cosa diversa“.
STULAC. “E’ un ragazzo molto forte che ha già saputo esser protagonista in tante partite. Posso solo consigliargli di stare tranquillo perchè da giovane a volte ti complichi le idee da solo. Deve solo credere di esser bravo, perchè lo è, e di avere il tempo per dimostrarlo”.
I RIFERIMENTI. “Lucas Leiva per come affronta la gara e come sa essere importante nel gioco della squadra. Poi Kucka che per fisico, mentalità e professionalità è impressionante. Lui, Alves e Gervinho hanno un carisma che va oltre le parole“.
