Lo slovacco arrivato a gennaio si conferma un prezioso supporto per D’Aversa. Tre reti, tre assist e tanta garra a servizio del Parma
Lo aveva detto in sede di presentazione il presidente Pietro Pizzarotti: “Il mercato del Parma è Kucka” con il riferimento alla doppia volontà di iniettare forza in un reparto carente e falcidiato spesso da infortuni, oltre che infondere personalità in un gruppo che è stato trascinato nei momenti chiave (vedi i due assist confezionati dal thank all’Allianz Stadium) dallo slovacco, affermatosi subito leader di una squadra che adesso non può più prescindere dal suo vigore.
La vis di Juraj intesa come forza, leadership, imposizione, peso specifico negli equilibri della squadra è stata un toccasana per Roberto D’Aversa che anche nei momenti di fiacca si è aggrappato all’uomo di Bojnice, arrivato con la solita etichetta di uno che vuole ‘svernare’ staccata di dosso con la stessa rabbia sulla quale va ad attaccare i palloni in area degli altri.
A Verona il suo stacco in terzo tempo (il secondo gol di testa dei tre segnati con il Parma) è stato imperioso. Un’autentica dimostrazione di forza, messa in atto prima a Cagliari (dove la sua spizzata dolce e poderosa non era servita a nulla), poi contro il Genoa in casa. Non a caso due mesi fa l’ultima vittoria del Parma è stata targata Kucka: colpo di testa stile Chievo, palla sulla traversa rispedita in gol con tutta la forza di cui dispone. D’Aversa non poteva che eleggerlo a soldato scelto, affidargli le chiavi del centrocampo e inventarselo come variante tattica quando lo affianca agli attaccanti in posizione di trequartista.
In fase di possesso agisce tra le linee, lui che ha il fisico e la tecnica grezza per poter combattere in quelle zone di campo dove il Parma fa fatica a imporsi. Dotato anche di resistenza e ottima corsa, D’Aversa gli ha chiesto di fare anche l’ala, di rinculare dando una mano in fase difensiva e di mordere in mezzo al campo, che poi è quello che sa fare meglio, oltre a inserirsi nell’area del nemico. Il tempo di un rodaggio rapido con l’Udinese (18’), poi Kucka le ha giocate praticamente tutte.
Decisivo come pochi altri giocatori, il suo impatto con il mondo Parma è stato segnato da un avvio difficile, vista la condizione di inattività forzata in cui viveva in Turchia. Il suo peso è diminuito, la sua condizione è cresciuta, di pari passo è aumentata pure la fiducia del tecnico e dei compagni generalmente riposta in lui. Gli si chiede un ultimo sforzo, in quello che per lui domenica sarà un derby. Un altro colpo messo a segno da Faggiano, il direttore sportivo che continua a pescare nel mercato dei big vogliosi di rimettersi in gioco. E’ successo con Gervinho, è toccato poi a Kucka, chissà che non tocchi a breve anche a Iturbe.