“Non posso dare ancora un voto alla nostra stagione, dobbiamo salvarci. D’Aversa? Meriterebbe di essere apprezzato di più”
E’ anche merito suo, e di Roberto D’Aversa, se il Parma si sta facendo notare per i risultati raggiunti. Daniele Faggiano è uno di quei direttori che sa muoversi in maniera astuta nel mondo del pallone, un po’ politico, un po’ conoscitore di calcio, un misto che spesso aiuta a coltivare relazioni e scoprire qualche giocatore che ti porta a fare la differenza. Quest’anno il Premio ‘Maestrelli’ è suo e alla Gazzetta dello Sport racconta la sua soddisfazione mista a tensione per la stagione che volge al termine.
“Siamo tranquilli e contenti di quello che abbiamo fatto, però calma, ancora serve qualcosa per festeggiare pienamente. Sono orgoglioso di vedere giocare ragazzi come Bastoni, oppure gente come Iacoponi, Barillà, Scozzarella ma anche chi c’era prima. Parma è un ambiente pieno di gente positiva. Gervinho e Inglese ci hanno dato un bel peso specifico, oltre che gol, serietà e imprevedibilità. Bruno? Un esempio di professionalità. Prezioso, un uomo che non vuole perdere neanche a calcio tennis, un leader. Lo voleva la Juve ma io e lui prima avevamo parlato del prolungamento di contratto e del progetto che si sarebbe fondato anche su di lui. L’altra big è l’Inter? Non confermo ne smentisco.
D’Aversa? Ha vinto due campionati, per questa stagione sta quasi raggiungendo l’obiettivo. Tradotto: risultati. E’ un tecnico che andrebbe apprezzato di più. Normale che la gente di Parma per la storia e il blasone della squadra voglia vincere, ambisce a qualcosa in più, ma le nostre società e struttura sono nuove, credo che debba essere tenuto in condiserazione che fare un passo alla volta sia il tragitto giusto. Gervinho? Resta, ma se qualcuno lo vuole deve pagare. L’idea è quella di ripartire con lui”.
