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Atto quarto, il finale è ancora da favola

Dopo le tre promozioni consecutive il Parma conquista la salvezza al primo anno in serie A nonostante il drastico calo nel girone di ritorno

Quella realizzata dal Parma è un’impresa che per valore tecnico assomiglia tanto alle promozioni già in bacheca e forse addirittura le supera. Comincia da qui l’analisi della stagione da parte della Gazzetta di Parma che ricorda i cammini di Spal e Benevento, entrambe salite dalla Lega Pro nel giro di due anni, poi salve col fiatone o retrocesse al primo tentativo. Giusto per far intendere come il fossato tra i cadetti e la serie A fosse il più profondo da affrontare e nel caso dei crociati dopo un’estate tormentata dal caso sms.

INTUIZIONI. Un altro scompenso nella nuova squadra poteva venire dal ritiro di Lucarelli, pesante sul piano del carisma e dell’attaccamento alla maglia. Il ds Faggiano ha avuto l’intuizione Alves che si è conquistato subito la stima di tutti e anche la fascia. In avanti poi c’è stato il colpo Gervinho, di ritorno dalla Cina, che, tirato a lucido, ha garantito dieci gol e tanto subbuglio nelle difese avversarie. Al resto ha contribuito il doppio asse con Napoli e Inter, essenziale per ottenere in prestito ottimi giocatori chiusi nei rispettivi club d’appartenenza. Tra di loro Inglese, al netto degli infortuni, e Sepe sono state scommesse stravinte.

RIPARTENZE. Se vuoi valorizzare le caratteristiche di Alves e Gervinho l’unica soluzione plausibile era di stare bassi e ripartire. Il portoghese è bravissimo nei corpo a corpo, imbattibile sui colpi di testa ma in campo aperto non rende. Al contrario dell’ivoriano che necessita di ampi spazi per sprigionare la sua velocità palla al piede.

GIRONE D’ANDATA DA SOGNO. Pagato il dazio iniziale al Var con il rigore dato all’Udinese al Tardini all’esordio, il Parma ha saputo sorprendere diversi avversari a domicilio, dall’Inter al Genoa fino al Torino, e cavarsela anche quando era messo sotto nel gioco, come in casa contro l’Empoli. L’applicazione sui calci piazzati, l’aiuto reciproco in fase difensiva, la classe di Alves, Gervinho, Inglese hanno innalzato il rendimento della squadra, abile a lasciar agli altri il possesso palla per poi sfruttare gli errori e verticalizzare verso i propri attaccanti. Con buona pace dei detrattori che probabilmente ignorano il fatto che il Parma fosse inferiore economicamente e tecnicamente a quasi tutte le avversarie.

INCUBO E RISVEGLIO. Il mercato invernale ha risentito dell’ottimo girone d’andata e del clima di eccessiva fiducia. Kucka è stato un acquisto di spessore ma gli altri innesti erano giovani scommesse che finora non hanno minimamente inciso. Dopo un’ora di ParmaSpal, alla seconda giornata di ritorno, i crociati, avanti di due reti, erano a un solo punto dalla zona Europa League. Da lì è iniziato un rapido declino, complice un calo inconscio ma evidente di fame agonistica e di motivazioni. I troppi infortuni hanno zavorrato la squadra che nel periodo più delicato si è fatta forza tornando a galla con cinque pareggi di fila e la vittoria sulla Fiorentina dopo la batosta di Bologna.

FUTURO. Ora vige l’obbligo di rinforzarsi, anche in previsione di quanto faranno le dirette concorrenti, senza dimenticare, però, che il Parma non ha mai occupato le ultime quattro posizioni di classifica e da quando è rinato ha sbagliato poche mosse.

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